Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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La preghiera del pellegrino è la preghiera del Nome di Gesù. Consiste nella ripetizione della formula: “Signore Gesù, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di me peccatore”. Nella tradizione ortodossa essa è “la preghiera del pellegrino russo”. Dalle prime g …
Mi lascio ispirare
La preghiera del pellegrino è la preghiera del Nome di Gesù. Consiste nella ripetizione
della formula: “Signore Gesù, Figlio del Dio vivo, abbi pietà di me peccatore”.
Nella tradizione ortodossa essa è “la preghiera del pellegrino russo”.
Dalle prime generazioni cristiane il nome di Gesù è pronunciato con una
attenzione particolare. Esso porta la forza del significato: Gesù significa in
ebraico “Dio Salva”. Ma esso porta anche la forza di una presenza: per gli ebrei
pronunciare il Nome di Dio era renderlo tangibile. Perciò non lo si può nominare
invano. Gesù è il “Dio pronunciabile”, il Dio reso presente.
Nell’Oriente cristiano, questa preghiera è chiamata “preghiera dell’esicasmo”.
Legata al monaco Esichio. Ma anche al significato di “esichia”: pace del cuore.
Il pronunciare ripetutamente questa breve invocazione permette alla mente di
“essere abitata dalle sante parole” e al cuore di “volare liberamente verso il suo
Creatore”. La ripetizione litanica non ha lo scopo di far capire le parole ma di
creare un “luogo interiore” dove avviene l’incontro indicibile con Dio. La preghiera
del Nome di Gesù è particolarmente adatta a chi cammina perché permette di
abbinare le parole con i passi. Le parole si intrecciano con il ritmo del corpo,
e il pellegrinaggio diventa ancora di più “preghiera del corpo”. Particolarmente
efficace è l’uso dei due movimenti del respiro:
all’inspirazione si dice “Signore Gesù, Figlio del Dio vivo” e all’espirazione “abbi
pietà di me peccatore”. I Padri del deserto affermano che il Nome di Gesù deve
essere “il nostro stesso respirare”. Sant’Ignazio consiglia questo abbinamento
col ritmo del respiro (in spagnolo “orar por compás” – EESS n. 258ss.) anche
per altre preghiere sapute a memoria. In effetti ogni parola santa può essere
usata per pregare in questo modo. Il pellegrino potrà scegliere quel versetto
o quella espressione della Parola che più lo abbia colpito e potrà ripeterla
all’infinito perché diventi tutt’uno con il suo cammino.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Maggio
2014
Per pregare mentre cammini …
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)