Sii paziente verso tutto ciò che è irrisolto nel tuo cuore e cerca di amare le domande (…) E il punto è vivere ogni cosa. Forse ti sarà dato, senza che tu te ne accorga, di vivere fino al lontano giorno in cui avrai la risposta.
R. M. Rilke
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13, 24-30)
Un’altra parabola espose loro così: “Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio”.
Mi lascio ispirare
Vi sarà capitato spesso, purtroppo, di arrestarvi nelle vostre buone azioni osservando il male che a volte dilaga nel mondo; viene proprio la tentazione di lasciar stare tutto e di pensare unicamente ai propri interessi. Quante volte ci siamo domandati: «Per quale motivo Dio non interviene?», quasi cominciando a pensare che Lui si compiacesse del male e che, in fondo fosse un po’ crudele… Il male che c’è nel mondo sembra mettere in dubbio la cura di Dio, anzi, secondo alcuni, l’esistenza stessa di Dio.
Gesù risponde a questa domanda con la parabola della zizzania: ci vuol dire che nel mondo il bene ed il male sono mescolati tra loro. Attenzione, però! Il nemico ha seminato zizzania, non il padrone. Davanti a tutto ciò i servi, come noi, sono tentati di sradicarla dal campo, ma Gesù mostra un altro criterio di giudizio, quello divino, diverso da quello dell’uomo.
Questo criterio non può essere spiegato, né dimostrato, bensì solo raccontato, mostrato realizzabile. Esso ci invita a non sradicare la zizzania! Il rischio da evitare è che, volendo togliere il male, compiendo una giustizia sommaria, si rovini anche il bene; volendo punire i cattivi, si possano danneggiare anche i buoni. Gesù ci chiede di attendere il momento finale della mietitura, il momento del discernimento: solo allora la zizzania potrà essere eliminata senza sradicare anche il grano.
Innanzitutto Gesù mostra una sana dose di realtà: nel mondo, in noi, nelle nostre comunità, insieme a pace e giustizia crescono sempre orgoglio, sete di potere, presunzione, pensieri torbidi… Essi non sono confinati in un luogo preciso. Ma ecco qui la Buona Notizia! Il giudizio lo dà solo Colui che può valutare e lo farà a tempo debito. Egli giudica sulla misericordia e su questo metro ci invita alla conversione dei nostri stessi giudizi: ci stimola ad essere aperti, flessibili, capaci di accogliere il cammino spesso contraddittorio della nostra vita e di quella dei nostri amici.
Evidentemente non ci spinge ad accontentarci delle contraddizioni, affermando: «…Cosa ci vuoi fare, siamo uomini!», ma c’invita oggi ad essere comprensivi, ad essere pazienti, come Lui lo è con noi e con gli altri.
Accogliere la Parola, compiendo il primo passo, significa oggi per noi imparare la pazienza divina: ciò rappresenta la nostra e la sua grande speranza per poter contribuire all’eliminazione del male su questa terra.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che occasione hai cominciato ad accettare che la tua, la nostra vita spesso sia contraddittoria, non solo in bianco e nero, ma anche con sfumature di grigio in ognuno di noi e nella realtà quotidiana?
Quale è l’immagine di Dio che hai radicata nel tuo cuore?
Quale primo passo compiuto di apertura agli altri ti sta rendendo più paziente e comprensivo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Luglio
2018
Impara la pazienza!
commento di Mt 13, 24-30, a cura di Loris Piorar SJ