Voglio lasciarmi andare, voglio farmi catturare, rinunciare ai miei punti di riferimento, sgusciar fuori dalla persona che sono, abbandonarmi tutto alle spalle, come un serpente che si libera della sua vecchia pelle.
Khaled Hosseini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 12,14-21)
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Non contesterà né griderà né si udrà nelle piazze la sua voce. Non spezzerà una canna già incrinata, non spegnerà una fiamma smorta, finché non abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le nazioni».
Mi lascio ispirare
Gesù si sottrae ai farisei che hanno deciso di farlo morire. Non è ancora giunta la sua ora. Il suo consegnare la vita non coincide con la decisione dei farisei di toglierlo di mezzo. Il suo consegnarsi sarà un atto libero, consapevole e voluto, non il frutto di un ineluttabile destino.
Il perdono inizia già da qui: il suo sottrarsi non permette di scaricare la responsabilità sui suoi carnefici. Non se ne andrà alzando la voce, lamentandosi, facendo una rivoluzione per rivendicare diritti perduti. Semplicemente si consegnerà in un silenzio intriso di amore e si lascerà condurre come pecora muta e inerme di fronte ai suoi tosatori. Pagherà di persona l’anelito di giustizia di tutte le nazioni, senza pretendere che altri si diano da fare per ristabilirla, senza puntare il dito per accusare, senza pretendere un risarcimento dovuto. Semplicemente deciderà di togliersi dalla scena del mondo al momento opportuno, senza sostituire alla violenza altra violenza. E il suo andarsene in quel modo cambierà il corso della storia per sempre.
Il cambiamento non avviene sostituendo i vecchi contenuti con altri contenuti. Non basta combattere l’ingiustizia, è anche questione di stile. Il cambiamento avviene quando si ha il coraggio di cambiare le dinamiche con cui di solito accadono le cose, a partire da sé stessi. Questo processo richiede energia, c’è un costo da pagare, non è gratuito. Gesù ha assunto su di sé il costo per cambiare le logiche del mondo e inaugura per le generazioni future un nuovo modo di abitarlo. E’ questo lo stile del cristiano che vuole seguire Gesù come suo discepolo nel creare un mondo migliore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono i valori in cui credi e per cui ti batti?
Come rivendichi i tuoi diritti e combatti l’ingiustizia che vedi intorno a te?
Come si porrebbe Gesù in quelle situazioni?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Luglio
2018
Come la logica della croce cambia il mondo
commento di Mt 12,14-21, a cura di Flavio Emanuele Bottaro SJ