Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita ... ? ove tende
Questo vagar mio breve...?
Giacomo Leopardi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 1,16.18-21.24a)
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.
Mi lascio ispirare
Ci vuole coraggio per attraversare certe tempeste che agitano il mare della vita. Un sogno sembra infrangersi alla vigilia del suo compimento. Non solo bella, ma anche gentile Maria. Taciturna e sorridente ragazza. Poche parole, pochi gesti ben posti. E ora di chi è questo figlio che aspetta? Come ha potuto venir meno alla promessa?
Ma nella tempesta Giuseppe sa ancora sognare, sa ancora ascoltare la voce che sussurra nel cuore. “Giuseppe, come puoi dubitare di lei? Da me viene e dalla mia parola il bambino che attende. Che attendi. Che attende tutto Israele. La mia parola all’alba dei tempi suscitò il mondo. Oggi in Maria suscita la perla del mondo.”.
E non esitò Giuseppe, nella tempesta. La prese con sé. Ma noi crediamo ancora che le tempeste possano essere attraversate? Crediamo ancora alla Parola che suscita vita nel travaglio quotidiano del mondo?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Qual è la tempesta che stai attraversando?
Immagina la preghiera di Giuseppe, nella notte, prima del sogno. Che cosa dice?
È l'alba. Resta un poco con Giuseppe. Quali risposte porta nel cuore? E tu?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Marzo
2018
Ci vuole coraggio
commento di Mt 1,16.18-21.24a, a cura di Marco Colò SJ