È vicino e difficile
da comprendere il Dio.
Ma dove è il pericolo,
cresce anche ciò che ti salva.
Friedrich Hölderlin
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 5, 17-30)
Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Mi lascio ispirare
Gesù oggi risponde alla domanda profonda e nascosta che abita il cuore di ogni uomo, rivelandoci la vera identità di Dio, che è anche l’identità dell’uomo fatto a sua immagine e somiglianza: Dio è Padre e noi, in Gesù Cristo, suoi figli amati.
La mancata consapevolezza della nostra identità di figli è proprio ciò che ci blocca; il credere di non poter contare sull’amore e sul sostegno di un Padre è l’origine delle nostre paure. Dio diventa non più fonte d’amore ma severo giudice e noi occupati a nasconderci dietro delle maschere.
In Gesù ritroviamo la nostra identità e la nostra casa, che è quella del Padre. Ascoltiamo e «gustiamo» le sue parole perché si risvegli in noi il ricordo dell’amore del Padre verso il Figlio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ho sentito Dio, all’opera in ogni momento, prendersi cura di me?
Che immagine ho di Dio?
In quali aspetti della mia vita mi sento figlio amato e in quali no?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Marzo
2018
Svegliati, o tu che dormi!
commento di Gv 5, 17-30, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani