Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei gesuiti Italiani VITTORIA: Il Signore combatte per noi e vince la durezza del cuore Non lasciarsi più guidare da quello che si avvicina da fuori, ma da quello che si innalza dentro. E’ solo un inizio, me ne rendo conto. Ma non è più u …
Mi lascio ispirare
a cura dei gesuiti Italiani
VITTORIA: Il Signore combatte per noi
e vince la durezza del cuore
Non lasciarsi più guidare da quello che si avvicina da fuori, ma da quello che si innalza dentro. E’ solo un inizio, me ne rendo conto. Ma non è più un inizio vacillante, ha già delle basi. Non credo più che si possa migliorare qualcosa nel mondo stesso senza aver prima fatto la nostra parte dentro di noi. Dobbiamo cercare in noi stessi, non altrove.
Etty Hillesum
Mt 8, 1-4
Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì. Ed ecco, si avvicinò un lebbroso, si prostrò davanti a lui e disse: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio: sii purificato!». E subito la sua lebbra fu guarita.
Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal dirlo a qualcuno; va’ invece a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè come testimonianza per loro».
Il primo miracolo di Gesù secondo il racconto di Marco è per un lebbroso. Ogni lebbroso, in quanto impuro, è scomunicato, viene separato dalla comunità, dagli altri., dalla piena relazione con Dio.
In cosa consiste il miracolo? Nell’affrontare e vincere la causa che lo esclude dalla comunità, affrontandola.
Gesù non nega la lotta con la durezza del nostro cuore, l’affronta, consapevole che non c’è nulla di più forte dell’amore, e che noi siamo fatti per vivere in esso.
Gesù desidera reintegrarci nelle nostre relazioni, guarire il nostro corpo, guarendo il nostro cuore, i nostri desideri.
E il luogo della condanna, il sacerdote diventa il luogo della benedizione, della festa.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Giugno
2015
26/06 #VITTORIA
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)