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Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te.
Agostino di Ippona
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 1,18-24)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Mi lascio ispirare
Il desiderio di Giuseppe di avere una famiglia viene sommerso da una notizia inaspettata. La venuta di un bambino che non sente suo e che lo porta ad essere inquieto: non sa cosa deve fare.
Quante volte nella nostra vita ci sentiamo così, inquieti e divisi tra la paura che ci lascia pietrificati e non ci fa andare avanti e il desiderio d’amore che ci porterebbe lontano.
Il Signore entra dentro questo desiderio, se glielo concediamo. Perché se lo guardiamo bene è il desiderio di una vita felice, è il desiderio di una vita con il Signore. Ed è questa la promessa che Dio fa a Giuseppe, un bambino che è il Dio che salva perché è il Dio con noi. Come a dire, alla nostra sete di felicità c’è solo una risposta: Cristo Gesù che viene per noi.
Ma Giuseppe accoglie la novità nella sua vita e lo stesso è richiesto anche a noi. C’è la nostra libertà di mezzo nell’accettare questa proposta di felicità. Se non apriamo il nostro cuore all’amore di Dio la nostra felicità rischia di non compiersi totalmente.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come rispondiamo al nostro desiderio di felicità?
Ci è capitato di essere pietrificati dalla paura?
Come facciamo entrare Dio dentro il nostro desiderio di felicità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Dicembre
2025
La sana inquietudine
commento di Mt 1,18-24, a cura di Alessandro Di Mauro SJ