
Foto di Beth Macdonald su Usplash -
Penso che ciascuno abbia bisogno di un serbatoio d’acqua verso il quale dirigersi. Qualcosa di grande, di alto, e tu sai che è quello verso cui ti devi dirigere, è lì che devi arrivare. Quando perderai la strada, quando ti sentirai impotente e smarrito, alza la testa, guarda il serbatoio e incamminati in quella direzione. Perché la vita non è che una lunga navigazione tra mille deviazioni.
Eshkol Nevo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 18, 9-14)
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Mi lascio ispirare
Di fronte a me ritrovo due persone che diventeranno due amici di cammino: un fariseo e un pubblicano.
Il primo incarna una fede che crea rottura e contrapposizione, che gli fa sacrificare le amicizie e il proprio tempo, che crede di dedicare al Signore ma trascorre invece centrato su sé stesso. Evitare il fariseo sarebbe però agire nel suo stesso modo; io sono chiamato invece a stargli vicino.
L’altro, il pubblicano, ormai abituato per lavoro a riscuotere le tasse per conto di altri portando su di sé grande fatica, si rivela umile ed empatico verso gli altri. Essere umili aiuta a prendere consapevolezza di essere peccatori e di poter sbagliare nei confronti del prossimo. Qualcuno potrebbe forse accusare il pubblicano di non avere aspirazioni e di non provare desideri, ma nella sua umiltà egli, comprendendo la sua fatica, comprende anche la fatica del suo prossimo e proprio nella relazione col prossimo costruisce desideri. Il pubblicano comprende le difficoltà e le affida al Signore nella preghiera, che proprio a partire da queste può accompagnare il pubblicano che torna nei suoi luoghi familiari, dove è invitato, pur con tutte le difficoltà, a condividere con autentica gioia l’amore ricevuto.
Ecco che scopro che il mio cammino è caratterizzato da deviazioni salutari, anche se forse all’inizio poco comprensibili, e che ogni tanto incontrerò nuovamente questi nuovi amici.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo vorrei poter aiutare il fariseo nella sua difficoltà?
Che emozione percepisco osservando il pubblicano in preghiera?
Cosa vuol dire per me essere umile?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Ottobre
2025
Salutari deviazioni
commento di Lc 18, 9-14, a cura di Marco Passalacqua