Foto di Sasin Tipchai da Pixabay -
Il coraggio è quello che serve per alzarsi e parlare, il coraggio è anche quello che serve per sedersi e ascoltare.
Winston Churchill
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 11,27-28)
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
Mi lascio ispirare
Dopo aver raccontato alcune parabole, Gesù suscita subito interesse tra la folla. Tuttavia, una donna esprime a gran voce la sua ammirazione… non per quello che Gesù dice, ma per quella mamma fortunata che può orgogliosamente dire di essere stata lei a crescere questo ragazzo. La prospettiva della donna è quella di chi invidia la posizione di Maria senza lasciarsi coinvolgere in prima persona dal progetto di Dio, che non è certo l’offerta di un posto in alto nella scala sociale. Succede la stessa cosa a noi quando facciamo paragoni e guardiamo quello che ci manca piuttosto che metterci in ascolto della Parola di vita che ci è data da sempre e per sempre.
Gesù allora riporta gli uditori sulla terra: la vera beatitudine, la vera pienezza, è ascoltare e vivere la parola di Dio. Gesù sposta l’attenzione sulla nostra identità di cristiani, che è anche responsabilità: ricevendo il dono della vita, riceviamo il dono della chiamata a scegliere, ad agire, a rendere la sua parola azione. E con i tempi difficili che viviamo a livello locale e mondiale, questa responsabilità di cristiani va colta con urgenza e coraggio. E questo coraggio Maria lo ha avuto, ed è beata perché ha ascoltato. Ricominciamo dall’ascolto profondo della parola di Dio nelle nostre vite e traduciamola in scelte concrete.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo desidero essere beato, vivere la promessa che Gesù annuncia?
C’è un evento, un contesto, una parola di Dio che mi provoca?
Dove mi sento chiamato ad avere coraggio e fare delle scelte?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Ottobre
2025
Responsabilità di cristiani
commento di Lc 11,27-28, a cura di Ilaria De Lillo