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Credo che, se guardassimo sempre il cielo, finiremmo per avere le ali.
Gustave Flaubert
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,13-16)
In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
Mi lascio ispirare
Mi immagino un mondo prima della nascita di Gesù: un mondo dove i più forti erano lodati e la loro violenza era vista come inevitabile; dove se nascevi in una classe sociale alta eri considerato migliore; dove era normale voler primeggiare o sopraffare l’altro per la sopravvivenza propria o del proprio clan; dove avere una bella vita significava avere soldi ed avere successo economico o sociale significava essere favoriti dagli dèi…(mi ricorda qualcosa…).
Poi è arrivato colui che sa più di tutti, sa quello che c’è prima e dopo la morte e ci ha detto chiaramente che oro e regni, nobiltà e onori terreni non valgono nulla di fronte alla Verità. Che gli ultimi saranno i primi e che Dio ama soprattutto i poveri. Che il successo si ottiene riuscendo ad amare l’altro, a perdonare il nemico, a mettersi in relazione con lo Spirito. Ce lo ha detto e ha sacrificato la sua vita per dimostrarcelo.
Quindi ora non abbiamo scuse, non possiamo più seguire la logica di un mondo passato. Dobbiamo rifiutare la logica della legge del più forte e imboccare la stretta via della solidarietà a ogni costo.
Bisogna distinguere, tra le tante voci che ci vogliono indirizzare, quella che viene dalla lunga catena d’amore che (se risaliamo alle sue origini) fa capo direttamente al cielo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che ambito della mia vita la logica del mondo mi spinge a primeggiare senza curarmi degli altri?
Che significa successo per me?
In che occasione le opere degli altri mi hanno mostrato la bellezza della solidarietà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Ottobre
2025
Ascoltare il cielo
commento di Lc 10,13-16, a cura di Gloria Ruvolo