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Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell’anima.
Hermann Hesse
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 7,36-50)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Mi lascio ispirare
Dare un nome a quello che provo non è sempre facile. A volte c’è troppo rumore, il rumore di un altro nome, quello con cui mi chiamano gli altri. Dovrei ritenermi fortunato, poiché mi chiamano “fariseo”, ricordandomi il mio impegno di credente. Dovrei ritenermi un privilegiato, perché a molti vengono addossate etichette odiose, come “peccatrice” o “ladro”. Io, invece, ho un nome bello, che manifesta rispetto. Eppure la mia abitudine a pensarmi tra la cerchia degli uomini seri, di cui ci si può fidare, mi impedisce di vedermi per quello che sono e, come dicevo, non mi permette di dare un nome a quello che provo.
Ora, però, si è aperta una breccia tra le mura del castello che mi ero costruito, o che altri avevano costruito intorno a me. Un uomo, un uomo che io stesso avevo invitato a casa, ha osato ferire il mio orgoglio, facendo un confronto tra una donna di pessima reputazione, appunto una peccatrice, e me, il fariseo stimato da tutti. In questo confronto, lei ha la meglio. Lei è quella che ama molto, e io quello che ama poco.
Io non sono per nulla convinto di quello che il maestro ha detto della donna, che ha amato molto. La ritengo una persona invadente, inopportuna, che ti mette in imbarazzo. Non vorrei incontrarla un’altra volta.
Sono, però, sicuro che sia successo qualcosa di nuovo, inaspettato e benefico, in me. Davanti a quel paragone tanto azzardato, e con la fiducia che ispira il maestro, è caduta una maschera, la maschera che portavo sempre, ed è apparso il mio volto. Quel volto che era tanto indurito, perché dovevo essere sempre una persona seria, ora si scioglie. Mi viene da ridere. Come ho potuto passare tanti anni recitando una parte? Mi viene da ridere e anche da piangere. Sono forse diventato matto? Se questo è essere matti, sono felice di esserlo.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di vederti con occhi nuovi?
Cosa ha cambiato il modo in cui ti vedevi?
Cosa avviene dentro di te, quando ti guardi con un altro sguardo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
18
Settembre
2025
Sciogliersi
commento di Lc 7,36-50, a cura di Stefano Corticelli SJ