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Vi invito ad immergervi nella gioia del Vangelo, e alimentare un amore in grado di illuminare la vostra vocazione e missione. Vi esorto a fare memoria, come in un pellegrinaggio interiore, del “primo amore” con cui il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il cuore di ciascuno, non per un sentimento di nostalgia, ma per perseverare nella gioia.
Papa Francesco, Messaggio del Santo Padre per la Giornata Missionaria Mondiale 2014
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,26-38)
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Mi lascio ispirare
Oggi celebriamo la Vergine con il titolo di Regina, appellativo che, come tutta la vita di Maria e anche la nostra, deriva dalla regalità del Figlio! È davvero commovente pensare che le cose più belle che possono dirsi di me sono quelle che manifestano il mio legame con Gesù.
Una comunione che, come è messo in luce nel Vangelo, per prima cosa fa gioire. La consolazione vissuta e trasmessa rimane il tratto distintivo di coloro che, fra mille perplessità, hanno il coraggio di rendersi disponibili all’azione dello Spirito Santo. Certo, la Vergine era stata preparata da tutta la vita a quell’incontro, ma pensi davvero che tu non lo sia? Mai il Signore ci inviterà a percorrere cammini che non abbiamo il fiato di fare; sempre la sua Ruah, il suo soffio divino, ci consentirà di colmare la distanza che ci separa da una vita maggiore di quella che noi stessi avevamo sognato.
Dinnanzi alle novità della vita siamo allora chiamati a chiederci quale sia il grado della nostra fiducia in Dio e a non trascurare la nostra relazione con lo Spirito Santo. In questo tempo estivo forse risulta difficile pregare al chiuso, prova magari a ripetere col ritmo dei tuoi passi il versetto evangelico che oggi ti ha parlato. Lascia che dal tuo respiro circoli verso il cuore la bella notizia che la Parola di oggi desidera rivelarti. Chiedi al Signore che, passo dopo passo, la tua adesione al Signore possa farsi sempre più incondizionata e ricca di frutti nella tua carne.
Regale tempo di vacanze a tutti voi!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale delle attitudini di Gesù ti sembra di interpretare al meglio in questo tempo della tua vita? Prenditi un tempo per ringraziare…
Quale relazione ho con lo Spirito Santo? Come lo chiamo in causa nel percorrere i miei itinerari vitali?
Quale relazione c’è tra la mia preghiera e il mio modo di percorrere le vie che il Signore apre dinnanzi a me?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Agosto
2025
Soffio di vita
commento di Lc 1,26-38, a cura di Narciso Sunda SJ