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Tutti noi abbiamo un’origine comune, siamo tutti figli dell’evoluzione dell’universo, dell’evoluzione delle stelle, e quindi siamo davvero tutti fratelli.
Margherita Hack
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 18,15-20)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Mi lascio ispirare
La relazione con il prossimo, qui chiamato fratello, rimane sempre difficile. Spesso non ci si capisce: le incomprensioni sono sempre tante e la comunicazione finisce per farsi piatta e sterile. Spesso si tendono a chiudere porte, amicizie e tanto altro.
Quanto si sta male di fronte a questi episodi? Ci si sente scomodi, in difficoltà e nella crepa della rabbia del momento di rottura spesso si avanti il dispiacere.
Gesù ci insegna che nulla è irreparabile, anche lì dove non sembra esserci uno spiraglio di riconciliazione, e che una relazione non è solo una questione privata tra due persone, ma coinvolge un insieme di gente che chiamiamo comunità, perché l’unione fa la forza e, quando non riesco da sola, ho attorno a me una rete di fratelli e sorelle pronti a sostenermi, a cercare di recuperare me e quel mio fratello tanto caro che però si è allontanato. È la fratellanza.
E forse tutto questo fa parte anche della relazione con il Signore. Gesù non ci allontana, anzi: ci invita a rimanere nel dialogo con lui. E, davanti alla fatica, ci invita a cercare l’aiuto dei nostri fratelli e sorelle. Perché dove non vediamo noi, vedranno loro. Dove non riusciamo a sentire noi, possono farlo loro per noi. Tutto si alleggerisce, il dialogo si fa più fluido, le rigidità crollano e il Signore può finalmente fare breccia nei nostri cuori.
Perché, quando siamo in comunione gli uni con gli altri, la nostra preghiera può tutto e la comunione fraterna non è un optional nella fede cristiana.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come vivo il rapporto con gli altri? Di fronte alle incomprensioni, quali passo muovo per cercare la riconciliazione?
Come e quanto vivo il senso di comunità fraterna?
Come mi fa sentire riconciliarmi con un fratello? E con il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Agosto
2025
Fede come rete di comunicazione
commento di Mt 18,15-20, a cura di Vanessa D'Urbano