- Immagine generata da Leonardo.ai
Allor fu la paura un poco queta
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta.
Dante Alighieri, Commedia, Inferno I
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 14,22-36)
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!». Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati e lo pregavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello. E quanti lo toccarono furono guariti.
Mi lascio ispirare
Non si può neanche stare in pace un attimo. Erano tutti contenti e pacifici, dopo che avevano mangiato dei pani e dei pesci: stavano gustando un momento di esaltazione collettiva, quando subito Gesù li spinge in mare aperto e fa affrontare a tutti loro, come accade spesso anche oggi su quel lago, una tempesta furibonda. Così nella vita, a pagine bellissime seguono, spesso senza preavviso e senza avere fatto in tempo a prepararsi, momenti sconvolgenti.
In questi momenti appaiono i nostri fantasmi, tutti paurosi. Le acque sono metafora della morte: in esse si annega, vanno velocemente su e giù, dandoci la nausea, mentre la paura ci attanaglia. Inoltre la fine della notte, per gli ebrei, è proprio l’ora dei fantasmi, come per noi la mezzanotte. Magari a mente fredda non ci crediamo, ma se passiamo a quell’ora in macchina vicino a un cimitero, qualche pensierino gelido ci può venire. In ogni caso, vedere Gesù non li rassicura, nonostante qualche ora prima fossero stati protagonisti di un momento meraviglioso.
Quanti fantasmi possiamo avere di Gesù! Fantasmi, ossia false immagini: apparenze, magari molto impressionanti, ma per sempre solo apparenze. Pensate quanta gente rimane lontano da Dio perché ne ha una falsa immagine, un fantasma orribile e spaventoso. Ma, più in generale, potremmo dire che l’intera nostra vita spirituale consiste nel passare dall’immagine, o fantasma, di Gesù, al suo vero volto.
E questo si ottiene certamente con l’applicazione costante alla lettura e meditazione della Parola di Dio, che ci dipinge appunto il suo vero volto, esorcizzando le sue false immagini. Al tempo stesso, è nella vita che sperimentiamo il contenuto della Scrittura. Qui è l’esperienza di essere noi stessi quelli che possono camminare sulle acque perché da Lui sempre sorretti e mai abbandonati. Ma questo non si ottiene se non attraversando le nostre paure, vivendo con fede in lui ogni giorno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali momenti della mia vita ho vissuto un’esperienza di tempesta improvvisa dopo un periodo di pace e gioia?
Quali sono i “fantasmi” che si presentano nella mia vita quando ho paura o mi sento solo? Sono false immagini di Dio? Di me stesso? Degli altri?
In quali situazioni ho sentito di camminare “sulle acque”, sorretto da Dio anche nelle difficoltà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
5
Agosto
2025
Questi fantasmi
commento di Mt 14,22-36, a cura di Ottavio De Bertolis SJ