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Ho capito di essere uno schiavo anche io e come tale mi sono rifiutato di esserlo, combattendo per la mia libertà.
Antonino De Masi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,24-33)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Mi lascio ispirare
Immagino di essere tra gli apostoli e di ascoltare queste parole direttamente da Gesù. Il suo desiderio è quello di istruirmi su come essere suo discepolo, sua discepola. Mi invita a mettermi alla sua sequela con umiltà, ad ascoltare con fedeltà e amore la sua parola. Essa mi verrà sussurrata nell’orecchio e nella notte sarà come una luce: è una promessa! Mi chiede di diventare cassa di risonanza di questa parola, perché altri possano essere raggiunti dalla buona notizia che è Dio è con noi!
Mi esorta alla solidità, alla fermezza, per essere durevole di fronte alle prove e alle persecuzioni: lui per primo è stato additato come diabolico perché non omologato, non asservito al potere, ma portatore della parola franca. È stato oggetto di offese, provocazioni, persecuzioni: posso non esserlo io se seguo i suoi insegnamenti?
Mi invita a soppesare e a distinguere tra l’importanza del corpo e l’importanza dell’adesione a lui: il corpo è solo lo strumento per esprimere la mia sequela, ma ciò che conta è la mia volontà di compiere la missione che mi assegna e che mi si rivela tra le pieghe della vita. Tutto è nelle sue mani, ogni mio capello. Signore, donami di desiderare questo cammino di liberazione!
Tu non mi rinnegherai, lo so, ma è necessaria la fedeltà reciproca perché possa riconoscermi in quel Padre che ha come unico desiderio quello di accogliermi nel suo Regno.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Fino a che punto desidero vivere della parola di Dio per annunciarla?
Quando mi espongo nel difendere valori evangelici e ne raccolgo contrarietà e tribolazioni, come reagisco?
Come risuona in me l’invito di Gesù ad essere “indifferente” rispetto alle minacce che possono essere rivolte alla mia persona?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Luglio
2025
Come cassa di risonanza
commento di Mt 10,24-33, a cura di Lorena Armiento s.a.