Foto di Ilaria Zipponi -
[…] freely we serve,
because we freely love, as in our will
to love or not; in this we stand or fall.
[…] serviamo liberamente,
perché amiamo liberamente, giacché dipende dalla nostra volontà
se amare o meno; da questa dipende se stiamo in piedi o cadiamo.
John Milton, Paradise Lost
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,7-15)
«Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sòdoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».
Mi lascio ispirare
Oggi ci viene presentata la legge dell’amore; oggi ci viene raccontata la catena del bene.
Gratuitamente abbiamo ricevuto, per questo gratuitamente diamo.
Abbiamo ricevuto amore, ascolto, fiducia, perdono, senza chiedere, senza aspettarci nulla, senza pensare di meritare qualcosa. E proprio questa esperienza ci insegna a fare lo stesso: a donare senza calcoli, a servire senza aspettarci nulla in cambio. Scopriamo dunque che esiste un modo di amare così, travolgente e inatteso – e da questa scoperta può nascere in noi il desiderio di riproporlo nelle nostre vite.
È difficile dare amore gratuitamente, se non lo si è mai ricevuto. Ma se qualcuno viene accolto in questa logica, se anche a lui viene donato amore senza condizioni, allora – magari non subito, ma con il tempo – potrà condividerlo a sua volta. È questo il miracolo semplice e potente che Gesù ci indica: il bene genera bene, si trasmette, si moltiplica. Non si ferma a chi lo riceve, ma lo attraversa e va oltre, verso altri.
Per questo è importante, anche quando non ci sentiamo ricchi d’amore, provare comunque a donarlo. Possiamo decidere, con la nostra volontà, di compiere piccoli gesti di bene anche se non li “sentiamo”. A volte basta poco per superare quella soglia interiore che ci blocca, e scoprire che proprio quel passo verso l’altro ci fa bene, ci guarisce, ci apre. Ci fa scoprire che il bene degli altri è anche il nostro bene. Ed è così che la catena del bene ci coinvolge, ci abbraccia, ci trasforma.
Gesù chiede ai discepoli di annunciare la buona notizia a tutti, di fare del bene a tutti, ma anche di accettare che non tutti lo accoglieranno. Li invita a rivolgere parole e gesti di pace solo a chi è disposto ad ascoltare, a non trattenersi dove il cuore è chiuso. Non durezza ma lucidità. Il bene non si impone: si offre. E se non viene accolto, si prosegue il cammino, senza rancore, senza portarsi dietro il peso del rifiuto. In questo modo, Gesù mostra ai discepoli – e a noi – come il bene può diffondersi davvero: con una testimonianza libera e autentica, senza cercare risultati immediati, ma fidandosi della sua forza silenziosa.
Siamo chiamati a essere “cassa di risonanza” dell’amore che abbiamo ricevuto, perché non si arresti a noi, ma continui a viaggiare attraverso la nostra vita. Siamo invitati a essere anelli della catena del bene: non indispensabili perché questo si diffonda, ma importanti perché non si fermi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa mi aiuta a rendermi conto di quanto sto ricevendo gratuitamente?
Quali sono i miei modi di dare, di servire gratuitamente le persone che amo?
In quali momenti della mia vita mi sono sentita/o un anello della catena del bene?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Luglio
2025
Anelli della catena del bene
commento di Mt 10,7-15, a cura di Ilaria Zipponi