Hieronymus Bosch, Sette peccati capitali - dettaglio (Ira). Da Wikimedia Commons -
Esistono due tipi di rabbia. Quella innescata dalla mente. A volte mi sono arrabbiato con i miei giocatori per il loro atteggiamento sbagliato. In tali situazione può esser buono per l’atmosfera generale parlare chiaro e duro. L’altra forma di rabbia viene dal cuore, dai sentimenti. Per questa rabbia non si può fare niente: non posso controllarla.
Carlo Ancelotti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,20-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Mi lascio ispirare
Quante volte ci è capitato di arrabbiarci. Nella nostra vita sicuramente abbiamo qualche volta fatto esperienza della collera, di un’energia che tende all’azione distruttiva. Può accadere qualche volta che ci arrabbiamo come i bambini per qualche ostacolo che troviamo sulla strada. Ma può anche succedere che la nostra rabbia affondi le sue radici in un passato di cui non siamo nemmeno così consapevoli. Quando siamo colti dalla rabbia, non abbiamo la lucidità del pensiero calmo. Non siamo in grado di recuperare ragioni dalla nostra memoria, non siamo in grado di guardare con gli occhi dell’amore nemmeno chi solitamente amiamo, non siamo in grado di vedere le cose come davvero sono.
La rabbia tira fuori da noi un’energia che sentiamo di dover scaricare su qualcuno o qualcosa, e purtroppo provoca una lunga catena di reazioni altrettanto arrabbiate. È una goccia d’inchiostro nero in un bicchiere di acqua limpida. Gesù ci mette in guardia dallo scaricare la nostra ira sugli altri; tuttavia, come spesso accade, non ci dà indicazioni precise su come sia possibile uscirne. In effetti, le infinite possibilità davanti alle quali ci troviamo rendono impossibile delineare una soluzione unica. E ci è dato uno strumento più utile di una singola indicazione: il nostro cuore.
Nel silenzio, nel momento della riflessione, è chiaro al nostro cuore che, se ci capita di arrabbiarci, non è perché siamo sbagliati. Non è un errore arrabbiarsi. Allora diventa importante capire quali sono le dinamiche che ci portano alla rabbia: quella stessa energia che ci agita è come lo scossone di un amico che cerca di svegliarci.
Anche presi dall’ira, anche davanti alla rabbia siamo chiamati a guardarci con gli occhi di Dio, a osservare e ascoltare cosa questi momenti portano a galla, e a far sì che quell’energia sia il motore della nostra evoluzione, e non la spinta alla distruzione nostra e altrui.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali situazioni scatenano in te rabbia?
Ricordando gli episodi in cui ti sei arrabbiato, cosa provi?
Cosa ti aiuta a guardarti con amore anche in quel caso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
12
Giugno
2025
Un’energia che può cambiare
commento di Mt 5,20-26, a cura di Ettore Di Micco