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La foglia di un albero è lo sforzo senza fine della terra di comunicare con il cielo.
Rabindranath Tagore
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 17,1-11a)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».
Mi lascio ispirare
Siamo doni di Dio. Il padre ha dato al Figlio i discepoli, che a loro volta hanno ricevuto altri discepoli, discendenti e figli, spirituali e no, fino a formare una infinita chioma di persone, nutrite dalla gloria di Gesù in terra, e che tendono verso il cielo.
Siamo dunque noi l’ultimo anello della catena di doni, e se guardiamo indietro possiamo scorgere tutte le persone che ci hanno permesso di osservare la sua parola, vedere la sua luce. Tutte hanno deciso di manifestare il suo nome, ovvero far vedere attraverso il loro corpo, la loro vita, di credere nell’amore, nelle parole di Gesù sulla vita eterna.
E cos’è la vita eterna se non questa conoscenza del Padre e del Figlio? Conoscerli significa farsi riscaldare dal loro amore, sapere che vegliano su di noi. E con questo calore sulle spalle, è già vita eterna (qui e ora) l’essere chiamati a espandere ancora questa chioma, far passare anche attraverso di noi questa luce per mostrarla ad altri, continuare questo scambio di doni fra Padre e Figlio, tra cielo e terra.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali persone il Signore mi ha “dato” per poter far loro vedere la sua luce?
Quali persone mi hanno manifestato con il loro esempio la Parola?
Che significa per me vita eterna?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Giugno
2025
Doni fra cielo e terra
commento di Gv 17,1-11a, a cura di Gloria Ruvolo