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I due giorni più importanti della vita
sono quello in cui sei nato
e quello in cui capisci perché.
Mark Twain
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 14,7-14)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Mi lascio ispirare
C’è una forte comunione e una limpida trasparenza tra Gesù e il Padre. Il Padre è l’origine, la fonte, la Persona da cui tutto prende vita. Noi uomini e donne non abbiamo accesso a questa fonte perché ci precede, preesiste alla nostra nascita. Possiamo fare un’esperienza simile quando pensiamo al nostro concepimento: non vi abbiamo l’accesso perché non c’eravamo ancora; possiamo saperne qualcosa solo attraverso i racconti dei nostri genitori.
Tuttavia l’accesso alla fonte della nostra vita ci è necessario più del necessario, perché dalla nostra vera origine (come anche dalla nostra vera destinazione) dipende il senso e il gusto affettivo e intellettivo della vita stessa. Gesù ci testimonia questa verità vitale profonda e ci invita a crederci; questo credere consente a Gesù di salvare la nostra vita dal non senso e di inaugurare in noi la novità del Regno dei cieli.
In ogni momento Gesù ci rende trasparente il Padre, il senso, la via, l’energia… Perché noi possiamo beneficiare di questa trasparenza dobbiamo, però, metterci in contatto con Gesù, conoscerlo, parlarci, amarlo. Entrando in contatto con la fonte della vita e rimuovendo tutto ciò che la ostacola (il male, il non senso, le storture di senso, le falsità sulla vita, ecc.), ci viene donata la possibilità di compiere «opere più grandi», perché veniamo investiti dell’energia vera della vita, quella che viene dalla sua fonte.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di riflettere sul fatto di non esserti dato da solo/sola alla vita? Cosa provi di fronte a questa consapevolezza?
Perché per te è importante cercare il senso della tua esistenza?
Quale esperienza spirituale hai fatto dell’umile trasparenza di Gesù? Gesù vive continuamente non centrato su di sé… Cosa significa questo per te?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
17
Maggio
2025
Trasparente contatto
commento di Gv 14,7-14, a cura di Andrea Piccolo SJ