Foto di Matteo Suffritti SJ -
Guarda come una singola candela può sfidare e definire l’oscurità.
Anna Frank
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 3,16-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Mi lascio ispirare
Tante immagini o proiezioni del divino enfatizzano il suo carattere tremendo. Meglio restare a distanza di sicurezza, se possibile. Meglio evitare di stuzzicarlo troppo. Paura che il mistero mi schiacci con la sua luce sfolgorante, che l’assoluto mi incenerisca nella mia ambiguità. Sospetto drammatico che dall’incontro con il giudizio di Dio possa uscire sostanzialmente una condanna.
Nicodemo va oltre queste ipotesi mentre desidera un momento con Gesù, perché la sua persona, la sua parola hanno un gusto che lo mette in movimento. Nicodemo cerca di incontrarlo di notte.
Nella notte Gesù si fa trovare. Un incontro a tu per tu, intimo, che desiderano entrambi. Il Figlio si fa trovare dai fratelli, candela che rischiara le tenebre. Un incontro per parlare del vero volto del Padre. Un volto inedito, incredibile: Dio è amore, Dio ama il mondo, Dio desidera tutti salvi.
In questo tempo di Pasqua, siamo invitati a camminare in questa verità luminosa. Con gentilezza, con forza, questo fuoco nuovo rilancia ogni vita, illumina ogni situazione.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
«Dio ha tanto amato il mondo». Chi mi ha aiutato a entrare e a gustare questa parola del Signore?
In che modo vedo che in me sono evolute o cambiate le immagini di Dio?
In quali situazioni rischio di ripiegarmi nell’ombra?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Aprile
2025
Luce gentile
commento di Gv 3,16-21, a cura di Matteo Suffritti SJ