Pietro Perugino, dettaglio del Cenacolo di Fuligno , Firenze, 1493-96 -
Ecco che vi ho lasciato
il sangue mio
e la mia carne.
E il cuore che vi ama,
il cuore mio
non lo porto con me.
Elena Bono, La fine dell’ultima cena
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 13,21-33.36-38)
In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».
Mi lascio ispirare
Gesù sapeva. Sapeva che Giuda stava per tradirlo, sapeva che Pietro lo avrebbe rinnegato. Eppure è a tavola con loro, ha appena lavato i loro piedi. Cosa avremmo fatto al suo posto? Dopo aver colto nell’altro i primi segni di insofferenza, le bugie, i pretesti per litigare, la distanza… avremmo chiesto a Giuda di restare? Avremmo lottato per recuperare questa relazione? Quella di Gesù sembra una resa consapevole. Permette a Giuda di uscire, non gli chiede dove sta andando. Accetta che si faccia notte. Fino a questo punto arriva il suo amore. Lascia che il “divisore”, il grande sabotatore, spezzi la relazione, perché l’amore è una scelta.
Quel boccone intinto è Cristo stesso. Quel boccone, preso, è masticato, consumato in fretta, nell’urgenza di andarsene, perché quello sguardo d’amore, del Maestro, e del suo invito ad andare fino in fondo e consegnarlo alla morte, è insopportabile. Mettiamoci nei panni di Giuda: “non posso accettare di essere amato così, e quindi devo distruggere, svilire, ridicolizzare quello che ho ricevuto. Per giustificare il mio gesto. O forse avrei voluto soltanto un Maestro diverso, forte, potente, per il mio popolo… e questo è un estremo tentativo di spingere Gesù a rivelarsi per come me lo immagino, non come colui che serve gli uomini”.
Mettiamo da parte per un attimo le motivazioni che possono averlo spinto a tradire. E osserviamo i discepoli che non comprendono, si guardano l’un l’altro. Guardo Giovanni, chino sul petto di Gesù. Solo l’amore può accogliere e custodire la verità in questo modo. E c’è un posto vuoto a questa tavola ora, per noi. Anche noi prendiamo posto in questa scena. Anche noi abbiamo tradito e consegnato Cristo, anche noi siamo stati traditi. Cosa resterà al termine della notte? Forse solo il gusto di questo boccone, amaro… o una possibilità di ricominciare.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cos’è per te il tradimento?
Prova a prendere posto in questa scena: che gusto ha il boccone che ricevi?
Come vivi il sacramento dell’Eucarestia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Aprile
2025
Dove vai?
commento di Gv 13,21-33.36-38, a cura di Caterina Bruno