Foto di Enrica Bonino s.a. -
La fede nell’esistenza di Dio e la negazione dell’esistenza di Dio hanno un punto in comune: il desiderio di Dio.
attribuita a Michelangelo Buonarroti
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 10,31-42)
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.
Mi lascio ispirare
Il potenziale messia è accusato di bestemmia perché pretende di racchiudere e rappresentare perfettamente il volere e l’agire di Dio nelle proprie opere. Se la prima domanda che compare nel brano è amaramente ironica, la risposta dei giudei assomiglia più a un urlo che arriva a tradursi in una protesta verbale che ne mette a nudo il pensiero: non per un’opera bella lo vogliono lapidare ma per l’assurdità ed enormità della pretesa per la quale, essendo uomo, Gesù fa se stesso Dio, come se potesse racchiudere Dio in sé e nelle sue azioni. La bestemmia per cui protestano i Giudei è solo apparentemente quella verbale: non le opere belle sarebbero in sé bestemmia ma le parole che le accompagnano e le spiegano.
Ma il loro errore di prospettiva è tutto in questa scissione tra le opere di Gesù e le sue parole su stesso come Figlio in relazione a Dio come Padre. Le opere sono segno della presenza di Dio che salva e le parole un invito a comprendere Dio invece si equivoca su tutto. Qui siamo al centro della fede cristiana e per intuire questo ci vuole il dono dello Spirito di Dio. Siamo invitati a entrare nel mistero di Dio che è amore e vuol salvare l’uomo e si rivela all’uomo come amore infinito proprio dando la vita per lui. Perciò il male non è che l’uomo diventi come Dio: Dio ci ha fatti apposta per diventare come lui, figli nel Figlio.
La citazione del salmo 82 («voi siete dèi») mostra che l’elemento costitutivo della divinità degli uomini sta nel rapporto con la Parola di Dio e nella capacità di assolvere fedelmente alla missione ricevuta da Dio. Tutto ciò vale per i figli di Israele e dunque anche per Gesù. Dopo questo scontro Gesù si ritira nel luogo dove tutto era cominciato con la testimonianza di Giovanni, dunque si conclude un ciclo ed è tempo di un bilancio, Gesù si ferma in quel luogo per un tempo imprecisato e da lì ripartirà per riparlare di vita!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale idea di Dio mi abita, quale immagine di lui vivo nelle mie giornate?
Quando mi è capitato di volere un Dio diverso da quello rivelato?
In quali occasioni mi capita di riconoscere la presenza di Dio in persone che conosco o nella mia stessa vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Aprile
2025
Essere riflesso di Dio
commento di Gv 10,31-42, a cura di Enrica Bonino s.a.