Foto di Ilaria Zipponi -
Ma non hai paura di nessuno
se non della tua statura.
Hai la democrazia dentro al cuore,
ma l’amore è una dittatura […]
mentre invece l’anarchia
la trovi dentro ogni emozione.
Zen Circus, L’amore è una dittatura
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,51-59)
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.
Mi lascio ispirare
È necessario uscire dalle nostre categorie per capire quello che dice Gesù. Nella mente dei Giudei, non avendo mai visto qualcosa di diverso dalla morte come epilogo della vita, probabilmente non esiste la possibilità di non incorrere nella sua inevitabilità, di non conoscerla, di non percepirla come eterna. Semplicemente non lo concepiscono, non hanno le categorie mentali per immaginarlo né per capirlo. Che in fondo, forse, nel loro caso vuol dire anche non riuscire ad accettare il messaggio di un amore tanto grande da sconfiggere la morte, amore che è il più intrinseco e inevitabile attributo della vita.
E, infatti, a questo inconcepibile e sconvolgente messaggio di Gesù loro rispondono con l’evidenza dei fatti: tutti sono morti, anche Abramo e i profeti. Gesù allora si apre e spiega che lui è solo un tramite per conto di Dio, e non può mentire al riguardo. Se mentisse sarebbe come i Giudei, dice… Forse anche a noi, a volte, capita di mentire quando non riusciamo a capire o ad accettare una verità perché fuoriesce dalle nostre categorie, a maggior ragione se è una verità di salvezza e – nel profondo – sentiamo di non poter essere salvati.
L’immagine finale è amara: Gesù che, oltre a non essere capito né ascoltato, viene quasi lapidato ed è costretto ad uscire di nascosto dal tempio. Proprio lui che stava cercando di portare un messaggio di speranza, di salvezza, di vita da parte di Dio, viene deriso da uomini che non riescono a capirlo e che forse, in fondo, non accettano di poter essere salvati dalla morte. Ed è in questi termini che la salvezza può partire anche da noi: dalla spinta a cercare di capire alcune cose che fuoriescono dalle nostre categorie, e dalla forza di sentirsi degni di accettarle.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che circostanze mi capita di mentire? Cosa mi spinge a farlo?
Quando mi è capitato di imbattermi in concetti che fuoriescono dalle mie categorie? Come mi sono sentita/o?
Cosa significa per me accettare un messaggio di perdono, di salvezza, di vita grande e sconvolgente quanto quello di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
10
Aprile
2025
Fuori dalle mie categorie
commento di Gv 8,51-59, a cura di Ilaria Zipponi