Foto di Kirill Pershin su Unsplash -
Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo.
Mahatma Gandhi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 8,1-11)
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Mi lascio ispirare
Perdonare è umano? Come cristiani ci ritroviamo spesso a parlare di perdono, a pensarci, a meditarne, eppure, quando ci ritroviamo nella situazione di doverlo praticare, possiamo scoprire il suo nucleo duro e faticoso: perdonare è scandaloso, è controintuitivo, è forse persino ingiusto. Perdonare: perché? Se il perdono è un atto così complesso, possiamo continuare a dire che è “umano”? Perdonare è “dis-umano”?
Il Vangelo oggi ci offre una fra le icone bibliche più belle e note del perdono. È una situazione concreta nella quale noi, insieme a scribi e farisei, veniamo posti di fronte al fatto che il perdono è questione di vita o di morte. Il perdono concesso permette di continuare a vivere, quello negato implica morire. La donna adultera è sicuramente colpevole, ciò che ha compiuto è sicuramente ingiusto; ciò detto, nella “cornice” estrema del momento è in gioco la sua vita, non un giudizio di approvazione o condanna.
Gesù in questa situazione è sfidato. Scribi e farisei sanno già cosa Gesù pensa e qual è il suo criterio di condotta. Piuttosto, vogliono verificare fino a che punto il Maestro è disposto a mettersi in gioco, a correre il rischio di morire per gli altri. A un certo punto l’amore deve lasciare il posto alla legge, pensano in fondo al loro cuore. Gesù va stanato. Come reagisce il Signore? Gesù nel Tempio rimane in silenzio, non decide, ma lascia decidere, fornendo un criterio: «Chi è senza peccato, scagli la prima pietra». Il criterio che il Signore fornisce è un esercizio di memoria: “Nella tua vita quante volte gli sbagli che hai commesso avrebbero potuto ‘ucciderti’? Eppure hai continuato a vivere perché ti è stata data un’altra possibilità. La tua vita è priva di bivi tra la vita che ti è stata data ancora una volta e la morte evitata?”.
Gesù chiede in fondo solo di ricordare. E ricordando le pietre cadono di mano. Perché perdonare forse è un atto “dis-umano”, ma è certamente l’atto divino che permette di continuare a vivere.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Nelle situazioni in cui sei stato perdonato, che cosa hai provato? Ricorda.
Nelle situazioni in cui tu fossi chiamato a perdonare, secondo te quali sarebbero gli ostacoli interiori ed esteriori che dovresti affrontare? Pensa.
Al Signore oggi che aiuto chiederesti per essere capace di perdonare una persona? Chiedi.
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Aprile
2025
Perdonare è “dis-umano”?
commento di Gv 8,1-11, a cura di Diego Mattei SJ