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Prendi la strada che porta lontano,
scegli la via che ti prende la mano,
non lamentarti perché la vita è dura.
Non ti lasciare convincere,
ché nessun altro può scegliere
quello che è meglio per te,
la vita è tua.
Vasco Rossi, Prendi la strada
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 7.1-13)
Allora si riunirono attorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame – quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E aggiungeva: «Siete veramente abili nellʼeludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».
Mi lascio ispirare
C’è differenza tra fare le cose per abitudine e scegliere di fare alcune cose piuttosto che altre. La ripetitività delle abitudini ci mette in sicurezza: sappiamo già l’inizio e la fine; in un certo senso sono comode. Tuttavia, sappiamo sì lo svolgimento di tali situazioni e relazioni, ma a volte non sappiamo più perché le viviamo. Infatti, a lungo andare certe abitudini rischiano di svuotare di senso della nostra vita, proprio perché ci fanno stare nella comodità di non dover scegliere. Di fatto, il procedere meccanico deresponsabilizza, azzera i dubbi su cosa è bene e cosa è male, su cosa ci dà vita e cosa ce la toglie. Ma è anche segno che il nuovo ci spaventa, è rischioso.
La domanda che i farisei e gli scribi fanno a Gesù, stupiti nel vedere una prassi dei discepoli diversa da quella “canonica”, smaschera proprio paure e attaccamenti. «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione». La religiosità può essere, ad esempio, una forma di protezione dall’esposizione che richiede l’amare davvero.
Gesù smaschera le scappatoie: costruirsi un muro di certezze, che fa camminare sul sicuro, perché cambiare direzione vuol dire fermarsi, porsi delle domande, attivare il sentire, far passare da mente e cuore la vita. Per poi scegliere e rimettersi in cammino. Duro, ma vitale. Scegliere da che parte stare, scegliere cosa ci dà senso e pienezza, affidati al Signore, con cuore libero, è l’unica cosa che può donarci la felicità. E il comandamento dell’amore è l’unica chiave di volta che dà gioia alla nostra vita.
Signore, aiutaci ad attivare le antenne del cuore, mettendoci in ascolto della vita alla luce della tua Parola, e allora sarà luce sui nostri passi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni vivo per abitudine?
In quale occasione mi è capitato di fare esperienza di fede piuttosto che di religiosità?
Quali scelte voglio affidare al Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Febbraio
2025
Verso un’altra direzione
commento di Mc 7.1-13, a cura di Ilaria De Lillo