Foto di Verena M. -
I always knew you
in your mother’s arms,
I have called your name.
I have an idea placed in your mind
to be a better man.
I’ve made a crown for you,
put it in your room,
and when the bride groom comes
there will be noise, there will be glad.
Ti ho sempre conosciuto
fin dalle braccia di tua madre,
ti ho chiamato per nome.
Ho messo nella tua testa l’idea
di essere un uomo migliore.
Ho fatto per te una corona,
messa nella tua stanza,
e quando arriverà lo sposo
ci sarà festa, ci sarà gioia.
Sufjan Stevens, Vito’s ordination song
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,35-42)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che tradotto, significa maestro – dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Mi lascio ispirare
So cosa cerco se so dove sei, Signore. E allora alla tua domanda rispondo con un’altra domanda. Quello che cerco è un modo di rimanere con te – e questa cosa mi riempie di gioia al punto che mi è impossibile star zitta: devo raccontare tanta meraviglia. Ecco il mio servizio: raccontare la mia storia con te, dare testimonianza piena, viva e vera di un amore pieno, vivo e vero, quello che mi permette di rimanere con te, che è l’unica cosa che cerco.
In ogni gesto, in ogni parola, in ogni relazione, in ogni luogo della mia vita quello che cerco è sempre, più o meno consciamente, la beatitudine piena che sento quando sto con te. E i modi di stare con te sono tanti: mi accorgo inaspettatamente di essere in tua compagnia tutte le volte che mi sento piena, viva e vera.
Sono con te in quel luogo che mi fa felice, in compagnia di quella persona che per me ha il tuo volto, mentre sto facendo quella cosa che mi dà tanta gioia, mentre servo, mentre ti riscopro nell’abbraccio di un fratello o nel volto di una sorella, quando sento che abito quel luogo o quella relazione in pienezza e verità, nel tuo nome.
E allora non posso star ferma, non posso non rispondere al nome di pienezza e di grazia che scegli per me: mandata da te, sento ogni strada giusta. Compio nel tuo nome ogni mio gesto, pronuncio nel tuo nome ogni parola – e allora ogni gesto è un gesto d’amore, ogni parola è una parola d’amore. Ogni luogo è un luogo in cui posso rimanere con te, un luogo in cui posso trovare quel che cerco.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In che modo avverti la presenza del Signore nella tua vita?
In quale luogo della tua vita ti senti chiamato a portare la tua testimonianza d’amore?
Qual è il nome con cui ti chiama il Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Gennaio
2025
In pienezza e verità
commento di Gv 1,35-42, a cura di Verena M.