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Noi tutti prendiamo più sul serio ciò che costa che non quello che è gratuito.
Luciano de Crescenzo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 2,16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Mi lascio ispirare
Cosa videro esattamente i pastori per stupirsene? Cosa poteva esserci di così coinvolgente in una famiglia come tante altre?
Forse il fatto che, finalmente, c’era Qualcuno che non li considerava come gente sporca, rozza, da emarginare dalla vita pubblica e religiosa. In Gesù che nasce povero fanno esperienza di un Dio che non giudica, non punisce, non esclude dalla relazione. Un Dio-con-loro che capisce la loro precarietà, la loro povertà di mezzi, anzi condivide la loro condizione. Un Dio che ama.
Chissà che anche a Maria sia servito del tempo per abituarsi a questo: un Dio che nel suo progetto di vicinanza all’uomo si avvicina e rende centrale una giovinetta di una regione ai margini di Israele. Occorre del tempo per abituarsi a un Dio così, occorre tempo per accettare di essere guardati con predilezione senza dover dare nulla in cambio!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa vedi tu contemplando questa scena?
Che segni trovi nella tua vita di una predilezione personale per te?
C’è stato qualche avvenimento importante quest’anno su cui tornare, di cui c’è ancora bisogno di trovare un senso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Gennaio
2025
Senza indugio?
commento di Lc 2,16-21, a cura di Federico Parise SJ