- Foto di Marco Passalacqua
Non bisogna porre la propria esclusiva sull’avvenimento. L’avvenimento non è la piscina probatica dove l’angelo guaritore diventa possesso del primo che si tuffa. L’avvenimento è tanto grande da accogliere tutti i modi con cui ciascuno lo sa capire, anche quelli contrastanti fra loro.
Luisito Bianchi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 10,17-22)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Mi lascio ispirare
In questa scena è tanto importante il dialogo con Gesù quanto chi è invitato all’incontro con lui: gli apostoli e ognuno di noi.
Rivedo gli apostoli, richiamati dal proprio contesto lavorativo e familiare, chi come pescatore o esattore delle imposte, e anche chi, opportunamente, tradisce Gesù.
Mettendomi in ascolto di Gesù, assieme a persone umili, ascolto frasi così negative che possono solo intimorire. Infatti, Gesù descrive prove reali: ambienti dove il giudizio conta più di tutto, la paura di rispondere delle proprie azioni ad altre persone, le divisioni in famiglia e il ripudio verso il prossimo che ne impedisce il dialogo.
Non intendo spaventarmi dalla realtà e rimango ammirando chi, come Pietro o Matteo, ha deciso, ascoltando il proprio cuore, di seguire Gesù. Rimango perché Gesù ha descritto senza illudere la realtà quotidiana, e mi ha pure dato un motivo per superare le difficoltà. Tutte quelle fatiche le affronto interrompendone il circolo vizioso, che mi condurrebbe in uno stato di desolazione, e perseverando in quei desideri che ritengo frutto dell’incontro con Gesù. Non vengo nemmeno giudicato se agisco con amore, perché i giudizi sono rivolti alle azioni terrene e non alla Parola di Gesù.
In questo incontro con Gesù a ognuno di noi è riservato un posto per accogliere le prove assieme alle loro contraddizioni a un primo sguardo incomprensibili. Chiedo, infine, la grazia di accogliere l’avvenimento in tutte le sue dimensioni, da quelle desolanti fino a quelle, più nascoste e personali, che si rivelano finalmente consolanti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quale delle prove raccontate da Gesù senti più tua?
In quale situazione hai sentito la necessità di perseverare, scoprendone poi i frutti dopo molto tempo?
Quali nuove difficoltà hai sentito arrivare e con quale emozione hai percepito la vicinanza di Gesù?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Dicembre
2024
Un avvenimento reale
commento di Mt 10,17-22, a cura di Marco Passalacqua