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Parla loro con tenerezza. Lascia che ci sia gentilezza sul tuo volto, nei tuoi occhi, nel tuo sorriso, nel calore del nostro saluto. Abbi sempre un sorriso allegro. Non dare solo le tue cure, ma dai anche il tuo cuore.
Madre Teresa di Calcutta
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Mi lascio ispirare
Signore Gesù, oggi ti contemplo così piccolo e fragile, mentre vieni nel mondo a portare la luce di Dio. La tua visione così dolce scalda il mio cuore: posso sentire il tuo pianto in mezzo al freddo di questa notte che ha visto la tua nascita e vedere con quanta tenerezza Maria e Giuseppe si stanno prendendo cura di te.
Tu sei venuto a donare l’amore a ogni creatura: è in Te che ogni uomo e donna sono stati generati come figli di Dio. Signore, rinnova la mia vita e insegnami la via per vivere in pienezza la figliolanza che mi hai donato.
Donami la grazia di potermi sentire figlia/o amata/o dal Padre, guardata/o con uno sguardo di predilezione e di amore, affinché anche io possa essere come una fiaccola ardente del tuo amore e scaldare i cuori dei fratelli e delle sorelle che mi stanno accanto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali situazioni/relazioni/ambiti della vita sento che mi sto aprendo alla grazia che il Signore desidera donarmi?
Cosa significa per me vivere come figlia/o amata/o da Dio?
Quali sentimenti mi abitano quando vivo amando i fratelli come il Signore mi mostra?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Dicembre
2024
Figli nel Figlio
commento di Gv 1,1-18, a cura di Sara Zaccarini