Foto di Enrica Bonino s. a. -
Il Regno è dentro di me [...] quando oppongo alla logica profanante della violenza l’utopia della mitezza.
Ermes Ronchi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11, 28-30)
In quel tempo, Gesù disse: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.
Mi lascio ispirare
Gesù oggi ci parla di riposo, in greco leggiamo «Io vi riposerò». Se vai a lui, lui ti offre il riposo, il compimento. Il riposo richiama il riposo di Dio nel settimo giorno, il sabato, che è il compimento della creazione. Il compimento dell’uomo è Dio: lui ti dona l’amore stesso del Padre e del Figlio ed è questo il riposo. Riposo dalla fatica di essere uomini e donne, che è tanta: la fatica del dovere, del dover essere, della ricerca, del crescere; la fatica dell’osservare le cose giuste, la fatica del volere bene. La fatica, insomma, proprio rappresenta un aspetto tipico dell’uomo: l’uomo è ciò che diventa secondo il suo lavoro, la sua volontà, la sua libertà; e questo costa fatica. Ci si affatica per realizzare qualcosa, ma cos’è che l’uomo vuole realizzare? La pienezza di vita, l’amore. Ma nessuna norma, nessuna legge riesce a darci la vita, l’amore.
Con l’immagine del giogo Gesù indica quindi il passaggio dalla legge al Vangelo, dal giogo del dovere alla gioia dell’amore. Parla di un giogo che, in modo paradossale, libera – e libera per imparare ad amare in modo autentico. Il giogo lo metti sull’animale per fare in modo che la sua energia sia utile. Allo stesso modo la legge è un giogo posto sull’uomo in modo che la sua energia non sia distruttiva ma utile, costruttiva. Però il giogo di Gesù è un altro: è il giogo della sua mitezza e della sua umiltà; è il giogo dell’amore che ha per noi. Il giogo di Cristo è la croce, dove lui si è congiunto con ciascuno di noi, con tutta la nostra debolezza e la nostra fragilità.
Attenzione poi agli attributi che Gesù sceglie per sé: «mite e umile di cuore». La mitezza è una qualità che noi diremmo del perdente, mentre in greco è la qualità dell’imperatore che sa essere clemente, che non fa pesare l’autorità. Dio è mite, la sua autorità non pesa, perché la sua autorità è puro servizio. Poi l’umiltà, qualità non molto apprezzata nella cultura antica (in greco «umile» è “tapino”). E invece è la qualità fondamentale dell’amore, l’amore è sempre umile: stima l’altro superiore, fino a dare per lui la vita. Senza umiltà non c’è amore, c’è solo prepotenza. E la sapienza di Dio è mite e umile, è la sapienza dell’amore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti stanca e ti opprime?
Quali segni del giogo d’amore del Signore puoi riconoscere nella tua vita oggi?
Quando nella tua vita e nelle tue relazioni hai sperimentato mitezza e umiltà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Dicembre
2024
Invitati a entrare nella gioia dell’amore
commento di Mt 11, 28-30, a cura di Enrica Bonino s.a.