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Per essere felice, occorre una cosa sola: amare, e amare con sacrificio di sé, amare tutti e tutto, stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell’amore: chi ci capita dentro, quello va preso.
Lev Tolstoj
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 10,21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Mi lascio ispirare
Gesù esulta perché i suoi discepoli sono tornati dalle loro missioni raccontando di miracoli e demoni sottomessi. E che sollievo sapere che questi ragazzi e uomini che ha scelto riescono a diffondere quel messaggio d’amore che si porta dietro da tutta la vita.
Significa che funziona, significa che davvero ha trovato la chiave per decifrare il mondo! Significa che suo Padre è dalla sua parte, che dopo la sua morte sopravvivranno le sue parole e i suoi gesti, quelle scelte di vita su cui ha puntato tutto. E significa che la Storia cambierà, e gli ultimi, gli ignorati, i sofferenti su cui nessuno si era mai soffermato ora diventeranno i protagonisti del nuovo mondo.
I vinti adesso saranno quelli che potranno veramente avere accesso all’infinito, perché sono gli unici che sanno farsi piccoli, o sono stati resi piccoli e umiliati: ma quest’umiliazione diventa la ferita/feritoia dalla quale vedere la realtà, il dolore diventa capacità di addolorarsi per gli altri, di avere compassione.
La felicità è alla portata di tutti quelli che riescono ad abbassarsi, a entrare nel mistero della croce e del dolore e capire che c’è lui accanto a loro. La felicità è capire di non essere mai soli.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Per cosa ultimamente mi è sorto un moto spontaneo di gratitudine per Dio?
In che modo riesco a farmi piccola/o per capire il dolore degli altri?
In che cosa consiste la mia felicità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Dicembre
2024
Una nuova felicità
commento di Lc 10,21-24, a cura di Gloria Ruvolo