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La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio.
Victor Hugo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 18,1-8)
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Mi lascio ispirare
Una necessità e non un optional, nella vita del discepolo. La preghiera, quel rapporto con il Signore che permette di vivere tutte le situazioni di vita mettendole all’interno della relazione con Lui, non è una scelta fra le altre – chi prega, chi compie opere, ecc. – proprio no: è la condizione necessaria per la vita di fede. E senza stancarsi, dice ancora Gesù. Generando così una attesa operosa, confidente e perseverante in Colui che ha in mano veramente la vita.
La parabola del giudice «che non temeva Dio» serve proprio a rendere comprensibile come la preghiera assidua, incessante, può smuovere anche gli animi più duri. Quanto più il Signore, che proprio non è insensibile al grido di coloro che si rivolgono a lui giorno e notte. Tutto ok, allora? E la “giustizia pronta” che il Signore compirà?
Più che puntare il dito sul Signore che sembra tardare a darci risposte, probabilmente dovremmo guardare a noi e alla nostra preghiera: veramente è perseverante? Veramente è fiduciosa? Non è un casuale la domanda di Gesù sulla presenza della fede sulla terra; di nuovo si torna alla richiesta iniziale: si prega se veramente sia ha fede in un Dio che può cambiare realmente la vita. Altrimenti rischiano di essere solo parole dettate dalla convenienza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando Dio ti ha cambiato la vita?
In quale occasione la paura ti ha impedito di chiedere che Dio ti cambiasse la vita?
In quale luogo della tua vita senti di dover essere più perseverante?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Novembre
2024
Perseverare è umano
commento di Lc 18,1-8, a cura di Lino Dan SJ