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Calaf: Liù… chi sei?
Liù: Nulla sono… Una schiava, mio signore…
Calaf: E perché tanta angoscia hai diviso?
Liù: Perché un dì nella reggia mi hai sorriso.
Turandot, libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, musica di Giacomo Puccini
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,22-30)
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Mi lascio ispirare
C’è una differenza sostanziale tra “lontano” e “vicino”. Ma nel campo del “vicino” c’è un’altra differenza sostanziale, quella tra “dentro” e “fuori”. Lo sappiamo bene quando ci capita di arrivare alla porta di quell’ufficio proprio un minuto dopo la chiusura; di raggiungere quel binario, proprio nell’istante in cui il treno, come facendo un piccolo respiro, si sigilla e si prepara a partire. Ce l’abbiamo lì davanti, la mano appoggiata sul vetro che riflette il nostro volto, e non ci sembra vero che tra un attimo quella carrozza lascerà noi e la stazione; che quella porta resterà inesorabilmente muta fino alla prossima apertura, come ricorda l’orario stampato a fianco.
Anche esperienze di questo tipo ci possono aiutare a meditare il mistero del regno, la verità di una vita in pienezza. C’è un ritenere che basti essere arrivati sufficientemente vicini, senza accorgersi che però si è rimasti fuori. Esperienze che ci aprono gli occhi che essere vicini non basta: la questione non è essere vicini, quanto piuttosto essere dentro o fuori.
A quanti siamo stati vicini? Con quanti abbiamo mangiato e bevuto, anche molte volte? Ci siamo scaldati, rallegrati o indignati per tante cause, con tante persone. È diverso arrivare vicino ma restare sulla soglia, essere vicino ma non dentro.
E perché davvero non si può entrare dappertutto – tentare questa strategia comporta quasi inevitabilmente il rischio di non entrare da nessuna parte – bisognerà osare delle scelte. Non aver paura di definirsi, non sforzarsi di essere onnipotenti ma imparare a gustare profondamente lo stare lì dove siamo chiamati a stare: praticare la giustizia senza preoccuparci di essere visti primi o ultimi, crescere nel lasciare cadere le altre opzioni che ci impediscono, già oggi, di vivere dentro la pienezza.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ricordo una volta in cui ho fatto esperienza della sorpresa di non “essere dentro”. Cos’ho provato? Cos’è che mi ha fregato? Quanto ci tenevo?
Quali persone e quali esperienze mi aiutano a rileggere dove sono e a scegliere meglio, assumendo la mia storia, le mie potenzialità e il mio limite?
Dentro cosa vivo oggi? Dentro cosa desidero essere? In quali situazioni sono sulla soglia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Ottobre
2024
Vivere dentro
commento di Lc 13,22-30, a cura di Matteo Suffritti SJ