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Una foglia d’erba non vale meno della quotidiana fatica delle stelle.
Richard Powers, Il sussurro del mondo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Mi lascio ispirare
Gesù scopre l’agire di Dio nel mondo, osservando il meraviglioso mistero della vita trasformata dall’amore.
Il granello di senape, che da piccolo seme, morendo, si trasforma in grande albero è parabola della vita del Signore stesso che, generato come indifesa creatura ai margini dell’umanità, diventerà l’albero della vita offerto per la salvezza del mondo
La realizzazione del regno passa così attraverso coloro che, a imitazione del Maestro, sanno riconoscere che il Regno è già presente e opera nel mondo e sanno lasciarsi guidare da Dio nelle scelte quotidiane quanto in quelle decisive della loro vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
In quali occasioni ho saputo stupirmi delle meraviglie della natura?
In cosa riconosco l’agire di Dio nel mondo?
Quali scelte compio per contribuire alla realizzazione del Regno?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Ottobre
2024
Il Regno
commento di Lc 13,18-21, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani