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Se uno conosce la verità di Dio, per lui non è difficile attestare tale verità con le parole.
Adrienne von Speyr
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 12,8-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Mi lascio ispirare
Le parole di Gesù vengono pronunciate in un discorso che vuole preparare i discepoli alla prova della persecuzione fino a quella martirio.
Testimoniare la propria fede nel Figlio di Dio non passa però attraverso una testimonianza esteriore. Anche chi non sarà in grado di parlare di Gesù potrà essere perdonato, perché c’è qualcosa di più grande, c’è qualcosa di più essenziale. È quella che l’evangelista definisce la bestemmia dello Spirito Santo. È un’espressione abbastanza oscura e unica nei Vangeli, ma che si riferisce al credere o meno all’azione dello Spirito santo in noi.
Lo Spirito agisce in modo misteriosi nella nostra vita e prepara il cammino a Dio nel nostro cuore. Questo però ci consegna ad una lotta interiore in cui siamo sempre sul crinale del non credere che veramente Dio ci abita, ci guida e ci porta a Lui in una vita piena. Corriamo il rischio ogni giorno di cedere di fronte al nostro tribunale interiore portando la testimonianza della nostra solitudine o del nostro merito solitario senza considerare quella presenza divina che è lo Spirito.
La docilità allo Spirito che ci insegna a difenderci di fronte ai tribunali del mondo e del nostro cuore è il dono da chiedere per poter conoscere, amare e seguire di più il Figlio Gesù.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali prove mettono in difficoltà la mia fede?
Quale aspetto della fede mi mette di più alla prova?
Cosa mi impedisce di affidarmi alla guida dello Spirito? Quando invece sono riuscito ad affidarmi completamente?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Ottobre
2024
Docili allo Spirito
commento di Lc 12,8-12, a cura di Leonardo Angius SJ