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Lo stupore è la molla di ogni scoperta. Infatti, esso è commozione davanti all’irrazionale.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Mi lascio ispirare
Quanto mi ha illuminata la scintilla della meraviglia custodita nel cuore di bimba che ancora mi porto dentro. Oltre ai libri, alle carte, agli studi; insieme all’impegno, allo studio, agli sforzi, la meraviglia: l’istante pulito e luminoso di una rivelazione inattesa, che porta con sé la meraviglia bambina di chi non si rassegna, di chi ancora aspetta, di chi sempre spera.
Scendendo dal piedistallo del “sapere già com’è che si fa”, imparare in semplicità ad accogliere l’umiltà della meraviglia, che trova spazio solo se glielo si lascia – e che assai facilmente rischia di essere soffocata da prepotenze, pregiudizi, presunzioni.
Credere di sapere qualcosa è il modo migliore per non arrivare mai davvero a saperlo… E allora ti chiedo, Signore, la speranza affidata della bimba che spera e attende, coltivando l’arte della meraviglia.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando “sapere di non sapere” ti ha aiutato?
In quale ambito rischi che la tua presunzione soffochi la possibilità della meraviglia?
A chi puoi offrire quel che sai, nel nome del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Ottobre
2024
L’arte umile della meraviglia
commento di Mt 11,25-30, a cura di Verena M.