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Qualcuno un giorno ha usato un’immagine per parlare di quello che viviamo: l’universo è un lavoro a maglia e ognuno di noi è un punto. Ci siamo immaginati allora di lavorare a maglia insieme; se non lo facessimo, al nostro posto ci sarebbe un buco. Invece è bene che ognuno faccia la sua parte, perché il risultato finale si veda nella sua bellezza.
Enrica Bonino, Giuseppe Riggio, Il nome giusto delle cose
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 6,20-26)
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi, che ora ridete, perché sarete nel dolore e piangerete. Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Mi lascio ispirare
Devo scegliere l’università, devo scegliere il lavoro, devo scegliere l’azienda o la realtà in cui giocarmi… Dove voglio davvero investire le mie energie? Quanto è difficile a volte tutto questo, come fare?
Il Signore ci offre alcuni criteri che possono forse aiutarci a prendere alcune di queste decisioni.
Se normalmente siamo abituati ad ascoltare “beati i ricchi, gli influencer, coloro che hanno tutto e non devono chiedere nulla”, Gesù ci dice “beato te, mi congratulo con te, hai vinto, sei dalla parte giusta quando ti scopri povero e mendicante, quando riconosci che le ricchezze di questo mondo non sono tutto e che tu non sei un’isola ma vivi in mezzo e a contatto con tante altre persone, che le tue scelte e le tue azioni hanno conseguenze per te e per gli altri”.
Quando mi accorgo di essere umana e fragile, non per forza (o sempre) performante, posso gustare la bellezza e il dono gratuito di chi mi sta accanto e di me stessa. Quando mi accorgo della mia sofferenza e di quella di chi mi circonda, posso anche godere insieme con altri della gioia dei piccoli gesti e delle piccole attenzioni. Quando scelgo di camminare a partire dalle mie passioni e dai miei valori più profondi, donando un po’ di me agli altri e non basando le mie scelte sull’approvazione o l’apprezzamento altrui, posso anche non essere sempre capita… ma in fondo non è ciò che è successo anche al Signore?
Ci ha donato tutto, fino a darci se stesso – e non per folle masochismo, ma perché noi avessimo la Vita. La vita è dono, tutte le cose fondamentali sono dono e noi possiamo gustarle pienamente proprio solo quando siamo capaci di accoglierle a mani aperte come poveri e di donarle ad altri con Amore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa guida le mie scelte, quali criteri mi do?
In che modo posso vivere lo studio o il lavoro come vocazione?
Cosa posso fare per far aderire al meglio i valori che guidano la realtà di cui faccio parte?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
11
Settembre
2024
Chi voglio essere?
commento di Lc 6,20-26, a cura di Valentina Dovico s.a.