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Quant’è nascosto il cuore. Quanta paura abbiamo di farci conoscere e quanto ardentemente desideriamo che ciò accada.
Hanna Kent
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 1,45-51)
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Mi lascio ispirare
Quanto spesso capita di credere a parole al miele o aspre come un limone proferite da sconosciuti che pensano di conoscerci solo perché corrispondiamo a determinati canoni che usano per rendere più semplice il rapportarsi con l’altro… E quante volte capita anche a noi di catalogare chi ci sta intorno per renderci la lettura della realtà molto più facile.
Eppure oggi il Cristo ci mette in guardia da questo tipo di persone, e da noi stessi, per spingerci a vedere nella profondità dell’altro e a non credere subito ai giudizi a prima vista, avendo sempre il cuore rivolto verso l’altro, pronto ad accogliere e a lasciarci accogliere in maniera piena e senza filtri.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando ti è capitato di giudicare una persona in modo negativo a primo impatto?
Quanto spesso i tuoi giudizi cambiano nel tempo?
In che modo il Cristo può aiutarti ad aprirti all’altro e alla sua profondità?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Agosto
2024
Conoscersi
commento di Gv 1,45-51, a cura di Ester Antonia Cozzolino