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Lo sai: debbo riperderti e non posso.
Eugenio Montale
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 19,3 - 12)
Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: “È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?”. Egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Gli domandarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e di ripudiarla?”. Rispose loro: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all’inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un’altra, commette adulterio”. Gli dissero i suoi discepoli: “Se questa è la situazione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi”. Egli rispose loro: “Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”.
Mi lascio ispirare
Argomenti per non mettersi in gioco personalmente? Sembra proprio che coloro che non vogliono lasciarsi interpellare e magari convertire dalla parola di Gesù cerchino argomenti per metterlo alla prova: questa volta si tratta della possibilità del ripudio della moglie da parte del marito. E, come al solito, Gesù sottolinea la bontà del disegno di Dio verso l’uomo e la donna, ovvero l’unità che va oltre le due singolarità.
Ma, al tempo stesso, non può che sottolineare come quel progetto abbia dovuto essere in un qualche modo “limitato” a causa della durezza del cuore umano. Così come è difficile comprendere la situazione di coloro che per motivi diversi, non possono vivere l’unità sponsale. Ma, anche qui, Gesù non esclude: invita a “capire”.
Ma che cosa? Ed è la domanda di sempre di fronte a tutto ciò che non rientra nella norma. Capire come vivere in una prospettiva di fede quello che la vita presenta – probabilmente. Ovvero far sì che le situazioni più disparate non diventino giudizio di condanna, ma luogo in cui si scopre un Dio che accompagna sempre, e di cui Gesù vuole annunciare la presenza costante, se si accetta di mettersi in gioco.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti impedisce di metterti in gioco?
Quale progetto ha rischiato di naufragare per la durezza del tuo cuore?
Cosa ti viene chiesto di capire?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Agosto
2024
Un Dio che accompagna
commento di Mt 19,3 - 12, a cura di Lino Dan SJ