Dio con me, parola, ascolto, strumento, sequela, priorità -
Parole, parole, parole,
parole, parole, parole,
soltanto parole,
parole tra noi.
Mina
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 13,18-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
Mi lascio ispirare
Quante parole utilizziamo nel nostro quotidiano?
La parola è uno strumento di cui non si può fare a meno: può essere elemento di dialogo, confronto, unione, così come può trasformarsi in un’arma che, come si dice, ferisce più della spada. È l’uso che ne facciamo a cambiarne il fine.
Il senso profondo delle parole è quello che ci colpisce e rimane impresso nella nostra quotidianità. Questo è il potere delle parole: quanto più sono forti tanto più esse scavano uno spazio dentro di noi. Sono quelle parole a cui è associato anche un ricordo che nel tempo riaffiora come una reminiscenza.
E quante parole utilizza Gesù durante il suo cammino? Tante, forse infinite considerando il loro risuonare nei secoli. Eppure Gesù ci chiede di essere terreno fertile per queste parole, che sono come semi di vita che arrivano, si posano e piano piano germogliano. Quanto più questo terreno è fertile tanto più il seme della Parola trova uno spazio profondo e sicuro nel terreno.
Tutto passa da noi. Siamo il luogo in cui le parole nascono o arrivano. Siamo il luogo in cui tutto prende forma, a partire dal nostro cuore: quanto più il nostro cuore è libero dalle preoccupazioni mondane, tanto più in esso la Parola di Dio attecchisce e inizia a germogliare. Tutto dipende da noi e a quali parole scegliamo di dare priorità.
Chiediamo la grazia di essere strumento nelle mani di Dio per una buona semina e un abbondante raccolto.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che tipo di terreno sono di fronte a Dio?
Che tipo di parole utilizzo nel mio quotidiano? Che uso ne faccio?
A quali parole sento di dare priorità nel mio quotidiano?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
26
Luglio
2024
Non soltanto parole
commento di Mt 13,18-23, a cura di Vanessa D'Urbano