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Come si cambia per non morire,
come si cambia per amore,
come si cambia per non soffrire,
come si cambia per ricominciare.
Fiorella Mannoia, Come si cambia
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 11,20-24)
Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: “Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!”.
Mi lascio ispirare
Quasi un grido di dispiacere: un “guai” che vuol dire “ahimè”. Sembra di sentirlo di persona Gesù, che, di fronte a tutta una serie di prodigi che ha compiuto in quelle città, non ha visto quella conversione di vita che si attendeva. E allora le sue parole sono piene di rimpianto: ma come è possibile?
Persino quelle città che abbiamo sentito distrutte dalla loro protervia nel peccato, Tiro, Sidone, Sodoma, se avessero assistito a quanto accaduto ora, con la presenza di Gesù, si sarebbero ravvedute. La sua presenza è qualcosa che cambia radicalmente il corso della vita, o – per lo meno – può farlo, a patto di lasciarsi interrogare, di lasciarsi cambiare.
Ed è proprio questo che Gesù vuole: non la morte, la distruzione, ma una vita rinnovata in lui, che muta radicalmente in tutte le sue componenti di relazione. Ma qui è anche il mistero di una libertà che lo stesso Gesù non può e non vuole forzare: tocca a te scegliere che vita vivere, dopo che hai potuto sperimentare la bellezza della relazione con lui, il vero prodigio che anche oggi possiamo gustare. E allora, cosa vogliamo fare, cosa vogliamo vivere? Anche noi insensibili? Non sia mai che anche su di noi il Signore Gesù pronunci il suo “guai, ahimè”.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Che rimpianto affidi oggi al Signore?
In quale occasione hai temuto che il “guai!” di Gesù potesse essere rivolto a te?
In quale luogo della tua vita chiedi al Signore il prodigio della vita rinnovata?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
16
Luglio
2024
Vita rinnovata
commento di Mt 11,20-24, a cura di Lino Dan SJ