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L’incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche: se c’è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.
Carl Gustav Jung
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
Mi lascio ispirare
Quando ci innamoriamo di una persona, non accade che le nostre abitudini si trasformino? Ci si sveglia presto la mattina per mandarle un messaggio prima che lei vada al lavoro, si va a letto più tardi per poter chiacchierare al telefono, si impara a sciare per poterla accompagnare in montagna, si impara ad andare al cinema per vedere i film d’essai francesi che tanto le piacciono…
Quando una persona significativa entra nella nostra vita, la quotidianità si trasforma, cambia. Di solito per lo più evolve, perché l’amore e la stima verso un altro ci apre al differente, che diventa per noi differenza di vita.
Qualcosa di analogo hanno probabilmente vissuto i discepoli di Gesù, dopo averlo conosciuto. Digiunare era una pratica di pietà religiosa importante nella tradizione ebraica e lo è anche per noi oggi, in alcuni giorni o periodi dell’anno. Gesù non ne vuole l’abrogazione, né l’assolutizzazione. Constata che in quel momento, nella vita dei discepoli, esso non li aiuta, perché la pienezza di vita e la gioia che stanno sperimentando non vuole e non può essere “diminuita” dal digiuno.
La novità di vita, che è novità di relazione e di relazioni, impone un regime diverso. E così può sorgere la domanda: come facciamo a cambiare? Perché avvertiamo l’attrazione per la freschezza corroborante della novità. Forse è la domanda stessa a dover essere riformulata: che relazione significativa voglio accogliere nella mia vita? Con il Signore cerchiamo relazioni importanti e vitali, non cambiamenti di noi stessi. Se apriremo le porte alle une, arriveranno anche le altre. E se faremo entrare nella nostra vita Gesù, allora il cambiamento sarà rivoluzione!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali sono le abitudini che più ti caratterizzano, quelle piccole, invisibili agli occhi dei più, sottotraccia?
Qual è la novità di vita a cui aspiri in questo periodo o fase di esistenza? Una relazione profonda con il Signore come potrebbe favorirla?
Quale “amore” ti riempie lo sguardo oggi? Il Signore come incontra questo amore? che cosa gli dice?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Luglio
2024
Novità di vita
commento di Mt 9,14-17, a cura di Diego Mattei SJ