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Che poi definire il coraggio non è facile. A me viene in mente la parola "responsabilità". Vale a dire prendersi carico, prendere in carico ciò che ci sta attorno, a cominciare dal proprio destino. Autenticamente, quotidianamente, per quello che è.
Giorgio Terruzzi
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 9,1-8)
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all’altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, gli portavano un paralitico disteso su un letto. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figlio, ti sono perdonati i peccati». Allora alcuni scribi dissero fra sé: «Costui bestemmia». Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa infatti è più facile: dire “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire: “Àlzati e cammina”? Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati: Àlzati – disse allora al paralitico –, prendi il tuo letto e va’ a casa tua». Ed egli si alzò e andò a casa sua. Le folle, vedendo questo, furono prese da timore e resero gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Mi lascio ispirare
Mi guardo stupita: dove ho trovato tanta forza nuova, tanto coraggio? Mi sono rimessi i peccati e trovo forza nuova. Ma non è farina del mio sacco, penso.
E invece sì: riprendere a camminare sostenuti da un Padre che ama offre risorse inattese. E allora posso dire che queste cose mi vengono dal Padre, che ogni volta che trovo la forza, il coraggio o anche solo il desiderio di fare qualcosa, di superare un limite è sempre nel nome del Signore. Ogni passo che io scopro di voler e poter fare non è che un “passaggio di mano” di energie, di amore.
E quindi posso dare solo se ho tenuto le mani e il cuore aperti e tesi, pronti ad accogliere l’aiuto, la vita, la gioia che mi sono arrivate dall’esterno, dal Signore e da chi il Signore ha posto nella mia vita. Se ho avuto l’umiltà di riconoscermi mancante e inadeguata, ma anche la lucidità di sapermi profondamente degna.
Degna dell’amore di un creatore che ha cesellato ogni linea, scelto ogni punto della mia vita, mosso ogni mio passo. E, cosciente di esser degna di tanto amore, mi riscopro capace di atti che non sapevo neppure di essere in grado di compiere: sono puro tramite dell’amore di Dio.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai fatto qualcosa che credevi di non riuscire a fare?
In quale luogo della tua vita ti senti chiamato a tenere le mani e il cuore pronti a ricevere?
Chi per te è tramite dell’amore di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
4
Luglio
2024
Puro tramite
commento di Mt 9,1-8, a cura di Verena M.