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Essere riconosciuto è il desiderio fondamentale dell’amore che si rivela.
Silvano Fausti SJ
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 16,13-19)
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Mi lascio ispirare
C’è un tipo di conoscenza che appartiene solo a chi ama: non è del tutto razionale, anche se non esclude la nostra intelligenza; non è solo istintiva anche se coinvolge ed è nutrita dalle nostre emozioni interiori.
È la conoscenza che si costruisce sulla roccia della relazione e che porta nella nostra vita una novità. Per questo la gente, nella sua pluralità e indeterminatezza, non può ricevere questa rivelazione, riservata al rapporto personale del tu per tu.
Seguire Gesù significa anche questo: lasciare che sia lui a interrogarci (nel silenzio del cuore, tramite chi abbiamo vicino e attraverso ciò che accade) e accogliere, giorno dopo giorno, la nostra nuova identità di discepoli, amati e amanti.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando mi è capitato di ascoltare la domanda che Gesù rivolge a Pietro anche a me?
In quali occasioni ho fatto esperienza della novità che l’essere in una relazione d’amore porta nella mia vita?
In quali luoghi della mia vita sento il Signore pormi degli interrogativi?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Giugno
2024
Riconoscersi
commento di Mt 16,13-19, a cura di Anna Laura Lucchi Filippo Zalambani