Foto di Ester Antonia Cozzolino -
Dove sei, Meraviglia?
La noia mi tiene la briglia.
Caparezza, Il mondo dopo Lewis Carroll
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 1,57-66.80)
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Mi lascio ispirare
Cosa ci meraviglia nella nostra vita?
Tutto ciò che non abbiamo calcolato.
Un cielo afoso che nelle ultime luci del tramonto ci regala il volteggio danzante delle rondini.
Una signora in un parco che dà del cibo a un gattino randagio.
Il suono della musica proveniente da un vecchia bottega d’arte.
Il vento che sfiora la pelle appiccicosa per il caldo incessante dell’intera giornata.
L’inaspettato ci fa tornare bambini, liberi di emozionarci per le piccole cose alle quali non badiamo perché troppo indaffarati nelle faccende delle nostre vite, come il nome del Battista, così diverso dal nome che avevamo pensato.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Cosa ti meraviglia nella tua vita?
In che modo accogli l’inaspettato?
Cosa ti aiuta a sentire in questi momenti la presenza di Dio?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
24
Giugno
2024
La meraviglia dell’inaspettato
commento di Lc 1,57-66.80, a cura di Ester Antonia Cozzolino