Foto di Jonas Jacobsson su Unsplash -
Draw me a smile
and save me tonight.
I am a blank page
waiting for you to bring me to life.
Disegnami un sorriso
e salvami stasera.
Sono una pagina bianca,
in attesa che tu mi porti alla vita.
Christina Aguilera, Blank Page
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 4,35-41)
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Mi lascio ispirare
La vita che viviamo è un insieme di capitoli. Ne scriviamo uno alla volta, alcuni li gustiamo profondamente, altri non vediamo l’ora di attraversarli, di terminarli. Alla fine di ogni capitolo c’è una porta chiusa, pronta a dischiudersi per noi. Alcune porte – si vede già da fuori – sono facili da attraversare, sono gioiose. Altre, invece, non lasciano trasparire nessuna informazione su quello che troveremo dopo.
E quando arrivo di fronte a porte come questa, Signore, il mare intorno a me si alza.
La trama della mia vita mi ha portata qui, affronto questa chiusura con lo sguardo alto ma col cuore già gonfio di mare. Mi porgi la mano, salgo accanto a te e lascio la riva, ma temo questa fine, ho timore dell’orizzonte.
Tu riposi sicuro e sereno poco distante da me. Io resto in piedi, incapace di staccare il cuore dalla terra ferma. Sento il mare gonfiarsi, il vento portare parole di paura. Provo a resistere, a farcela da sola, a domare la marea di paure che mi vengono contro. Ma, quando il mare è troppo forte e il vento ulula, non posso che mollare la presa: Signore, svegliati! Non ti importa che ho paura?
Mi prendi la mano, mi sorridi e il mare intorno si calma: abbi fede!
Torna il sole, il vento diventa brezza leggera.
La paura non manca, ma con te è meglio affrontare il viaggio verso un nuovo capitolo della mia vita.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quali parole ti sussurra la tempesta intorno a te?
Quando nella tua vita ti sei sentito perso di fronte ad un nuovo capitolo della tua vita?
Quale tempesta affidi oggi al Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Giugno
2024
È meglio con Te
commento di Mc 4,35-41, a cura di Martina Pampagnin