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Ti porto in me come il mare un tesoro affondato.
Sei il lievito, il segreto
d’ogni mio male, o amore a cui non credo.
Amore che mi segui
oltre ogni limite, ovunque, come un cane fedele
segue un padrone ingrato.
Ti fuggo invano.
Vincenzo Cardarelli
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,19-23)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Mi lascio ispirare
Non c’è tarma che possa ledere la trama sontuosa dell’arazzo che racconta la mia storia d’amore con Te, Signore; non c’è ruggine che intacchi i gioielli preziosi che sono le tue promesse di salvezza. Non c’è mano di cattiva intenzione che possa strappare da me i segni delle tue promesse, veri tesori serbati con cura.
Ogni filo, ogni gemma sono in questo cuore che attende, serbati con cura – e speranza e desiderio, perché il domani sia colmo davvero della gioia che prometti. Qui dove c’è quel cuore che tu mi hai indicato, che tu mi hai insegnato ad accettare e ascoltare.
Col cuore pieno, poi, cammino per le strade di questa vita che mi chiami ad abitare e il mio sguardo è testimone di bellezza. Se i miei occhi sono pieni di meraviglia, tutto attorno diventa meraviglia. Dal cuore colmo di grazia la luce si spande e io mi faccio lampada per l’eterna tua luce d’amore che sempre arde.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando hai temuto che qualcuno potesse portarti via qualcosa di prezioso?
Cosa serbi nel cuore con maggior cura?
Su cosa senti il bisogno di posare il tuo sguardo per poterti di nuovo meravigliare?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Giugno
2024
L’eterna tua luce d’amore
commento di Mt 6,19-23, a cura di Melania Condò