Foto di will zhang da Pixabay -
I miei segreti gridano forte.
Non ho bisogno di lingua.
Il mio cuore tiene casa aperta,
le mie porte sono spalancate.
Theodore Roethke
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 6,1-6.16-18)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».
Mi lascio ispirare
La concezione normale del segreto per noi è qualcosa di nascosto, qualcosa di invisibile agli altri, un luogo dove possiamo sentirci protetti e non visti. E molte volte si scherza sul fatto che a Dio niente sia segreto, che il suo sguardo non abbia limiti e che possa violare appunto ogni segreto. Il segreto però è anche ciò che non è arrivabile, dove ciò che è custodito è al sicuro non solo da occhi ma da mani indiscrete. Ciò che è al segreto è pertanto mio, è solo mio.
Il modo in cui Gesù parla del segreto è però qualcosa di molto diverso. Il segreto è quella condizione per cui la nostra giustizia non vale per il fatto di essere ammirata e così l’elemosina e così la preghiera non brillano per l’approvazione che suscitano o per gli onori che procurano. Il segreto di cui parla Gesù è quel tempo e quello spazio in cui la giustizia, la preghiera, la carità valgono per quello che sono di fronte a Dio.
Il segreto è come una camera senza tetto, scoperchiata, in cui non siamo noi solo ad essere guardati ma possiamo, come se fossimo elevati, guardare la storia e il mondo con gli occhi di Dio. Il segreto è allora il dono di essere e di sentirci affianco a lui e sentire che la nostra vita è nelle sue mani e che questo ci basta.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Vivo il segreto come luogo dove nascondermi da Dio o dove incontrarlo? Cosa mi aiuta a incontrarlo nel segreto, cosa me lo impedisce?
In che luogo della mia vita sono più forti i miei bisogni di riconoscimento, gratificazione, approvazione?
Cosa mi aiuta a trovare nelle mie giornate un tempo e un luogo per contemplare me stesso e il mondo con gli occhi di Dio? Cosa invece me lo impedisce?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
19
Giugno
2024
Con i suoi occhi, nelle sue mani
commento di Mt 6,1-6.16-18, a cura di Leonardo Angius SJ