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L’orizzonte è la linea che sottolinea l’infinito.
Victor Hugo
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mc 12,28b-34)
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il re tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Mi lascio ispirare
Impegni, responsabilità, compiti e ruoli, agende, accordi, compromessi, scadenze: il vocabolario della nostra quotidianità spesso è scandito da queste parole. Spesso, anche, le scegliamo per dare forma alla nostra routine.
Può accadere però che esse penetrino o colonizzino il mondo delle nostre relazioni e dà lì percolino al livello di quella più profonda con Dio. Così le responsabilità si trasformano in sacrifici, l’impegno e i compromessi in offerte.
Il dialogo del Signore con lo scriba scuote il castello dei pensieri meccanici, rovescia la mappa degli schemi irrigiditi: ci troviamo all’improvviso di fronte alla più potente delle rivoluzioni interiori: «amerai il re tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza», «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Siamo chiamati ad amare totalmente, selvaggiamente, in modo ferino, istintivo e al tempo stesso meditato, consapevole, scelto. Un simile coinvolgimento, amando, come può non scuoterci, solo che ci si renda conto della vastità di orizzonte che apre?
Forse è proprio questo l’amore di cui parla Gesù: un orizzonte che si apre davanti a noi…
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Se tu potessi scegliere cinque parole per descrivere la tua quotidianità, quali sarebbero?
Quale parte della tua vita oggi vorresti rivoluzionare, amando in modo totale?
Come è presente il Signore nei tuoi orizzonti? i tuoi progetti di lavoro, di vita, le tue aspettative, i programmi: coinvolgi il Signore in qualche modo in tutto questo?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Giugno
2024
Il vocabolario della quotidianità
commento di Mc 12,28b-34, a cura di Diego Mattei SJ