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Perché Amare vuol dire non restare immobile come il deserto, non scorrazzare per il mondo come il vento, non osservare le cose da lontano come fai tu. L’Amore è una forza che trasforma, arricchisce e perfeziona l’Anima del Mondo.
Paulo Coelho, L’Alchimista
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 16,29-33)
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Mi lascio ispirare
È un po’ deludente ascoltare quello che i discepoli dicono a Gesù, dopo che loro hanno avuto la fortuna di assistere in prima persona a tutto quello che Gesù ha compiuto in vita, in mezzo al popolo, tra gli ammalati, tra i più bisognosi e soprattutto nelle loro vite. Quel parlare velato… così essi hanno vissuto tutte le parabole che Gesù raccontava per annunciare il Vangelo!?
Eppure Gesù ci spiazza con la sua risposta. Lui sa di essere già stato lasciato solo da chi oltretutto lo ha seguito a stretto raggio, più vicino a lui, con cui ha mangiato, camminato e condiviso. Quante situazioni della nostra vita che abbiamo vissuto, simili a questa, ci fanno comprendere quello che Gesù prova? Eppure Lui ha amato fino in fondo tutto questo da sacrificarsi per noi. Non critica i suoi discepoli, non li rimprovera o li allontana.
Gesù si fa figlio e ricorda di avere il Padre sempre accanto per cui solo non lo sarà mai. Anzi, pur sapendo che rimarrà solo, rimane aperto all’amore fraterno, ci invita a rimanere lì, con lui, nel suo amore, dove c’è pace per i nostri animi stanchi, appesantiti dalle tribolazioni della vita. Ci invita a vivere, a essere coraggiosi, ovvero ad agire con il cuore, perché solo così si possono superare tutti quei fatti e situazioni che ci sembrano bloccati. Lui ha vinto il mondo con il coraggio di rompere gli schemi che altri prima di lui avevano fissato.
Seguiamo Gesù imitandolo. Non abbiamo paura di essere coraggiosi anche noi: amare il nostro passato, accogliere una situazione che ci sembra bloccata, vivere al di là dei nostri limiti, amare incondizionatamente anche dove dimorano ferite e delusioni. È un inno alla vita, questo «abbiate coraggio»!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quante volte hai sentito il Padre accanto a te nei momenti di solitudine?
Quanta forza senti di fronte a quel «Abbiate coraggio»?
Nella tua quotidianità, quanto vivi il rapporto con il Padre?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Maggio
2024
Un inno alla vita
commento di Gv 16,29-33, a cura di Vanessa D'Urbano